Selene

SeleneSELENE: dea della Luna. Secondo Esiodo figlia d'Iperione e di Teia, secondo altri del titano Pallante o Elio e Eurifessa.
Di notte attraversava il cielo su di un cocchio d'argento tirato da giovenche con le corna. E' celebre per i suoi amori: a Zeus generò Pandia; in Arcadia, il suo amante fu il dio Pan. Questi riuscì a sedurre Selene mascherando il proprio nero pelo caprino sotto un vello bianco. Selene, che non lo riconobbe, acconsentì a salirgli in groppa e lasciò ch'egli godesse di lei a suo piacimento. Ma il mito più conosciuto di Selene si riferisce a Endimione, un pastore giovane e di grande bellezza, che ispirò un violento amore alla dea che si unì a lui e gli generò cinquanta figlie.
Il suo culto apparve specialmente nell'Asia ellenizzata. Corrispondente alla greca Selene era la italica Luna, già oggetto di culto presso gli Etruschi e i Sabini; a Roma aveva templi sul Capitolino, il Palatino, l'Aventino; quest'ultimo dicevasi fondato da Servio Tullio. Più tardi questa divinità fu identificata con Artemide e con Ecate. L'iconografia di Selene la vede in figura di giovinetta, talvolta alata, tal altra a cavallo, per lo più sul cocchio. Quando, in tempi più tardi, Artemide venne collegata alla luna, gli scrittori mitologici tolsero a Selene ogni attenzione.