I miti

Le origini del mito
Questa parola ha un’origine lontana: deriva dal greco antico, una lingua che oggi nessuno parla più. Secondo Platone, un grande filosofo greco vissuto fra il V e il IV secolo a.C., straordinario narratore di storie, un mythos era un racconto che parlava di dèi, di creature divine, di eroi straordinari che combattono mostri, scendono nel regno dei morti, ne ritornano vincitori... Insomma, si trattava di racconti piuttosto fantasiosi... Altri studiosi greci notavano che il mythos era ben diverso dal logos: quest’ultimo era un discorso logico e razionale, degno di un filosofo serio e affidabile; ai miti, al massimo, potevano dedicarsi i poeti!
Ecco che cosa erano per i Greci i miti: storie di eroi invincibili, di imprese impossibili, di divinità potenti e di eventi straordinari il cui ricordo sarebbe rimasto per sempre nella memoria dell’umanità. Noi abbiamo ereditato da loro questa parola e anche il suo significato.

Come sono nati i miti, e perché?
Pensate a un’epoca lontana, migliaia di anni fa... Immaginate gli esseri umani terrorizzati dal bagliore di un fulmine o stupiti dalla bellezza dell’alba, spaventati durante una battuta di caccia o scossi dalla forza dell’amore che si accendeva nei loro cuori... Insomma, davanti alle mille meraviglie del mondo e alle emozioni della vita quei nostri lontani antenati non sapevano ancora dare una spiegazione razionale e logica e perciò cercarono le loro risposte facendo uso della fantasia: così nacquero i miti.
Grazie a essi era possibile risolvere gli enigmi che riguardavano l’origine del mondo e dell’uomo e anche la sua storia: come erano nate le sue città, da dove venivano le sue tradizioni. Tutto questo era molto importante, perché permetteva agli uomini di riconoscere il proprio passato, nobile e pieno di gloria, di cui essere fieri. Ecco perché i miti venivano insegnati ai ragazzi, affinché crescessero con gli stessi valori dei grandi eroi del passato e sentissero di fare parte di un popolo.